Gli autori Codice edizioni al festival Terra incognita di Fidenza
Rudi Bressa, Nico Pitrelli e Mariachiara Tallacchini sono tra gli ospiti di Terra incognita, il festival culturale di Fidenza in programma dal 15 settembre al 1° ottobre.
Il primo workshop della Cura realizzato all’interno di un progetto di alternanza scuola-lavoro sta prendendo vita: l’appuntamento è il 25 maggio a partire dalle 10,30 presso il Liceo Franco Russoli in via S. Frediano 13 a Pisa. Il progetto coinvolge gli studenti delle classi 3A ordinario, 3A e 4A serale, impegnati nella creazione di un impresa simulata in collaborazione con “Il Fogliaccio” di Pisa che ha come obiettivo la creazione di una rivista di arte contemporanea illustrata e di un blog: ORDA. Come ne La Cura (il libro di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico) la pratica artistica diventa la possibilità di aprire e ripensare la condizione di paziente, la redazione di Orda sta studiando e ripensando il concetto di famiglia: è su questo terreno che i due progetti si sono incontrati, per capire insieme come l’approccio interconnettivo della Cura possa applicarsi all’analisi e alla trasformazione della famiglia. Ne abbiamo parlato con Tommaso Megale, il giovane professore dietro questa bella l’iniziativa.
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Come è nata la collaborazione fra il progetto Orda e La Cura?
Con Oriana e Salvatore ci conosciamo da anni, abbiamo tanti interessi in comune e questo ci ha dato la possibilità di incontrarci in diverse occasioni. Loro sono stati un punto di riferimento per me nel periodo degli studi e lo restano anche adesso in questo nuovo periodo di formazione continua che ha preso la forma di fare il docente in una scuola superiore. Orda, il progetto di rivista d’arte del Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa e Cascina è nata per dare possibilità concrete di espressione di apprendimento all’interno di percorsi di alternanza scuola-lavoro. Quando ho provato a proporre un tema alla prima riunione di redazione gli studenti ne hanno subito proposto un altro, non poteva andare meglio!
La loro proposta era di parlare dei rapporti familiari, ripensare alla famiglia mi è sembrata un’ occasione molto bella. Reputo che il lavoro di Salvatore e Oriana possa essere importantissimo per i ragazzi e stavo cercando una forma che permettesse questo incontro all’interno dell’ambiente scolastico.Al termine delle vacanze pasquali sono andato a trovarli a l’ISIA di Firenze dove insegnano, e parlando di quello che stavamo facendo ci è sembrato coerente inserire il primo numero di Orda, con il tema de “La Famiglia”, tra i laboratori de La Cura.Gli studenti si sono appassionati a Art Is Open Source e a La Cura, ne hanno capito da subito l’importanza approvando questa collaborazione. Mercoledì 4 maggio ci siamo incontrati tutti insieme di persona.
Gli studenti stavano iniziando a lavorare sui contenuti del primo numero e abbiamo visto insieme a Oriana e Salvatore come portare avanti il progetto.
Il video realizzato dagli studenti
Ci racconti Near Future Family Portrait?
Near Future Family Portrait è una definizione nata durante una videochiamata fatta per avvicinarsi all’incontro del 4 maggio, che ha visto la partecipazione anche di una piccola rappresentanza per ogni classe che sta lavorando sul progetto.
Si tratta di immaginare la famiglia partendo dalla nostra esperienza diretta proiettandola in un futuro molto prossimo. E’ l’operazione che stiamo facendo con gli articoli illustrati per Orda e abbiamo deciso di estenderla anche fuori dell’ambiente scolastico rendendola performativa. L’idea è di offrire gli strumenti a tutti i partecipanti per rappresentare come si immaginano la famiglia. Prima di tutto siamo partiti dalle immagini con cui sul piano simbolico viene fatta questa operazione, i ritratti di famiglia, fotografie che anche se realizzate oggi ci sembrano subito d’altri tempi.
Per il 25 maggio abbiamo organizzato un evento in cui offriremo a tutti la possibilità di realizzare un autoritratto di famiglia, allestiremo un set con gli elementi tipici del ritratto di famiglia e lo illumineremo con degli apparecchi professionali. Si tratta di una performance che porterà alla realizzazione di tante foto di la famiglia di oggi e di domani e non escludiamo di lanciare una chiamata online per la raccolta di altre immagini simili. Il nostro intento è di spostare i limiti della rappresentazione della famiglia dando la possibilità che vi rientrino anche relazioni che fino ad adesso non trovato spazio in questa definizione. In pratica si tratta di aprire gli occhi, immaginare e rendersi conto che non si è mai soli.
Siete il primo esperimento di alternanza scuola-lavoro della Cura: il progetto è “replicabile”? O meglio, altre scuole potranno usare la vostra esperienza per dare vita a un proprio progetto?
È quello che speriamo, stiamo producendo una serie di materiali che raccontano la nostra esperienza nell’ottica che altri istituti possano seguire le nostre orme reinventandole come vogliono e immergendole nel loro territorio.
Sono tante le soggettività che stanno orbitando intorno al progetto Orda: Il Fogliaccio è la nostra azienda tutor, ovvero impresa da cui siamo partiti per formalizzare l’organigramma del progetto; SpazioBono19 è uno spazio comunale dove veniamo ospitati per laboratori ed eventi; lo Studio Gennai è uno spazio d’arte contemporanea dove abbiamo approfondito la pratica artistica del libro oggetto per la realizzazione di un cartaceo in tiratura limitata, mentre The Green Road è una piattaforma che offre anche spazi di hosting alimentati ad eolico, che ci ha dato la possibilità di sperimentare con il web design.
I referenti formali del progetto sono Pamela Cecconi, Roberto Martini ed io, ma molti di più sono i docenti che si sono attivati per il progetto: Marianella Paglianti ha fatto una bellissima lezione sulle rappresentazioni della famiglia nella storia dell’arte; Catia Gaglio e Cristiana Lovari stanno curando i contenuti per quanto riguarda la forma della lingua italiana; Rita Ristori, oltre a essere di supporto continuo per il progetto si occuperà delle traduzioni in lingua inglese e tutto ciò è stato possibile grazie al completo appoggio di presidenza e vice presidenza nelle persone di Gabriella Giuliani e Aldo Filippi.
Le classi che partecipano al progetto sono quanto mai disomogenee, studenti di grafica collaborano con quelli di arti figurative, il corso ordinario incontra il corso serale per lavorare insieme. Sono cose che non si vedono frequentemente.
Se tutto ciò è successo lo si deve alla libertà di agire che mi è stata riconosciuta da Gabriella Giuliani, la dirigente scolastica, Vincenzo Bertini il coordinatore del serale e Stefano Artigiani, coordinatore generale dell’alternanza scuola-lavoro. Anche questa fiducia che mi è stata dimostrata non è da dare per scontata.
Una delle particolarità del progetto Orda è la sua caratteristica di sviluppare relazioni nell’ambiente scolastico, sul territorio e online.
Questo non è pedissequamente replicabile ma è un esempio importante per chi si accinge a sviluppare un progetto di Impresa Formativa Simulata. Credo che il valore aggiunto della formazione che si sviluppa attraverso l’alternanza scuola-lavoro sia la possibilità di incontrare realtà esterne alla scuola e questo non deve significare solo essere integrati in realtà aziendali che si rivelano troppo spesso chiuse a loro volta.
Se c’è un valore aggiunto in questo progetto è proprio aver portato gli studenti a contatto di tante realtà, aver creato relazioni tra i docenti di materie diverse conferendo ai ragazzi competenze professionali interdisciplinari.
Le relazioni tra le persone e sul territorio non sono replicabili, rendono il progetto Orda unico e inimitabile, ma raccogliere informazioni e metterle a disposizione di tutti è un fare davvero prezioso.
Attraverso questo impegno altri docenti potranno aprire la scuola all’esterno e al futuro, obbiettivi che credo essere alla base delle attività dell’alternanza scuola lavoro.
Cos’è la Cura per te?
La cura è un occasione meravigliosa. La tessera del domino che muovendosi a causato il movimento di molte altre. È il racconto di un esperienza personale di Salvatore e Oriana e di migliaia di persone con loro, ma non solo, dalla propagazione dei workshop che ne è derivata si desume una caratteristica fondamentale: loro non hanno controllo su La Cura, o meglio, ne hanno quel tanto che basta perché La Cura si propaghi in nuove inaspettate forme. La Cura è il progetto di quelli che ho riconosciuto come miei maestri e adesso è anche il progetto dei miei studenti.Una serie di strumenti sempre nuovi che ci permettono di forzare i codici che ci stanno stretti creandone altri.
Perchè un libro come La Cura è importante per le scuole?
Se La Cura è una fucina dell’immaginario e funziona attraverso l’allargamento dei limiti che transitano tra le menti e i luoghi fisici capiamo bene perché sia fondamentale a scuola. La scuola è tradizionalmente riconosciuta come l’ambiente in cui si insegnano codici: gli studenti vengono disciplinati fin dalla giovane età attraverso la disposizione di orari e programmi scolastici e questo non è un male se rimane aperto all’ascolto degli interessati che ne sono protagonisti.