Quello sull’esistenza di altre forme di vita nell’universo è da sempre uno dei dibattiti più appassionanti per il genere umano.
Wired.it ha pubblicato un interessante post sui luoghi dove, negli anni, sono stati avvistati più “UFO”, o dove i racconti degli avvistamenti fossero più particolari: Warminster in Inghilterra, Gulf Breeze negli Stati Uniti, Wycliffe Well in Australia, Colares Island in Brasile, e Mortegliano in provincia di Udine.
Il Friuli sembra oltretutto essere una delle zone più “fertili” per quanto riguarda le storie di extraterrestri. Il fatto che ad Aviano ci sia una base dell’aeronautica militare statunitense fa sorgere il sospetto che i tanti avvistamenti possano in realtà essere riconducibili a semplici esercitazioni aeree, ma la popolazione continua a raccontare storie di luci misteriose e strani movimenti.
Dal 1960 il programma scientifico SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) scandaglia lo spazio siderale nella speranza di intercettare un segnale che ci confermi una qualche esistenza extraterrestre. Finora però ogni sforzo si è tradotto in uno strano, e un po’ inquietante, silenzio.
Ed è proprio di questo che parla Uno strano silenzio del fisico inglese Paul Davies, secondo cui il fatto che non si siano ancora trovate forme di vita alternative alla nostra non significa necessariamente che queste non esistano, ma che forse, semplicemente, stiamo cercando la cosa sbagliata nel modo sbagliato.
Dobbiamo dimenticare “gli omini verdi, i nani grigi, i dischi volanti con piccoli oblò, i cerchi nel grano, le palle luminose e i terrificanti rapimenti notturni: entrare in seti significa andare oltre gli ufo, oltre gli stereotipi delle leggende umane, oltre il folklore, le favole e la fantascienza. Per comprendere appieno il significato dello strano silenzio in cui siamo immersi dobbiamo imbarcarci in un viaggio nel vero ignoto”.
Una delle domande più controverse di sempre, affrontata con rigore. Un libro perfetto sia per gli appassionati di scienza, sia per gli amanti della fantascienza.