Giorno della Memoria

«Viktor Frankl aveva studiato psichiatria a Vienna all’inizio degli anni trenta, periodo in cui stavano riscuotendo grande successo le teorie di Freud […]. Poco dopo avere aperto la sua prima clinica di logoterapia, all’inizio del 1938, i nazisti “annetterono” l’Austria, marciando su Vienna tra gli applausi della folla. Come a tutti gli ebrei, anche a Frankl venne assegnato un secondo nome (Israel) e imposto di indossare la Stella di David. [..] L’anno seguente si innamorò di un’infermiera di nome Tilly. Furono gli ultimi ebrei viennesi a sposarsi sotto il nazismo, nel dicembre del 1941.
Qualche mese più tardi, Frankl e la sua famiglia vennero deportati nel campo di concentramento di Theresienstadt […]. Dedicò il resto della vita a ciò che lo aveva fatto sopravvivere. Voleva capire il mistero della resistenza, il motivo per cui il pensiero ricorrente di sua moglie e dei suoi genitori lo aveva tenuto in vita all’inferno. Così lo psichiatra iniziò a studiare se stesso, per capire come l’amore gli avesse permesso di andare avanti».

La storia di Viktor Frankl raccontata da Jonah Lehrer nel libro Sull’amore, non è solo una grande storia d’amore, per la famiglia e per la vita stessa, ma una testimonianza importante per non dimenticare.

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