In difesa di Andrea Grignolio e del suo libro Chi ha paura dei vaccini

CODICE EDIZIONI E LA COMUNITA’ SCIENTIFICA ITALIANA SI SCHIERANO A DIFESA DI ANDREA GRIGNOLIO E DEL SUO LIBRO CHI HA PAURA DEI VACCINI? CONTRO LA LETTERA CHE L’AVV. RIONDATO HA SPEDITO AL RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA E AL PREMIO GALILEO

La comunità scientifica italiana si schiera a difesa di Andrea Grignolio, del suo libro Chi ha paura dei vaccini? (Codice Edizioni) e del Premio Galileo, per il quale il volume è finalista.
Il libro è stato duramente attaccato dall’avvocato Silvio Riondato, legale di Roberto Gava (medico sotto procedimento disciplinare dell’Ordine dei Medici per le sue posizioni anti-vacciniste) e docente di Diritto Penale all’Università di Pavia, in una una lettera al Rettore dell’Università di Padova e ai giurati del Premio.

Non sono tardate le risposte della comunità scientifica, e dopo le dichiarazioni del presidente della giuria scientifica Dario Bressanini e del Rettore dell’Università di Padova, ecco aggiungersi altre voci di scienziati di fama internazionale a difesa di Andrea Grignolio e di Chi ha paura dei vaccini?.

Ecco qui di seguito le dichiarazioni di Vittorio Bo, Alberto Mantovani, Luca Pani, Giovanni Rezza, Roberto Burioni e Gilberto Corbellini.

«Leggo sulla stampa veneta che il professor Silvio Riondato – legale di Roberto Gava, medico sotto procedimento disciplinare dell’Ordine dei Medici per le sue posizioni anti-vacciniste – ha avuto da eccepire in merito al libro “Chi ha paura dei vaccini?” di Andrea Grignolio, scrivendo al Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto e a tutta la giuria del Premio Galileo.
Tengo a ribadire con fermezza il sostegno e la stima nei confronti del Premio, dell’Università di Padova e di Andrea Grignolio, che ha scritto un libro che sono orgoglioso di aver pubblicato. “Chi ha paura dei vaccini?” fornisce infatti un contributo fondamentale, innovativo e rigoroso alla corretta diffusione del pensiero scientifico in merito a un tema da cui dipende la vita dei nostri figli e che è irresponsabile e impensabile affrontare senza l’apporto della scienza.
Il libro è stato finalista al Premio CNR ed è a pieno titolo tra gli aspiranti vincitori del Premio Galileo; desidero aggiungere che Springer – il più importante gruppo editoriale scientifico al mondo – ha deciso di pubblicarlo in lingua inglese in moltissimi paesi del mondo».
Vittorio BoPresidente Codice Edizioni.

«Il libro di Andrea Grignolio è un contributo importante a difesa della salute dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli, per quanto riguarda l’uso dei vaccini. Vorrei ricordare che proprio in questi giorni un bambino con leucemia è a gravissimo rischio a causa di una polmonite morbillosa e che i mille casi di morbillo di questi mesi sono il prezzo da pagare, e che pagheremo molto di più in futuro, alla caduta della cosiddetta “immunità di gregge”, che io preferisco chiamare l’immunità di una comunità solidale».
Alberto MantovaniProfessore Ordinario di Patologia Generale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano.

«Io e altri scienziati abbiamo avuto modo di confrontarci con Andrea Grignolio nel corso della lavorazione del libro, e non c’è alcun dubbio sul grande valore della sua opera, che affonda le radici in ricerche scientifiche di capitale importanza, con un innovativo taglio neurocognitivo».
Luca PaniRappresentante permanente per l’Italia presso il Comitato per i Medicinali ad Uso Umano dell’European Medicines Agency (EMA) e alla guida del gruppo strategico per la farmacovigilanza europea (EU Network Pharmacovigilance Oversight Group), oltre che professore associato di psichiatria dell’University of Miami School of Medicine.

«Ho letto il libro di Andrea Grignolio e l’ho trovato estremamente interessante ed equilibrato. Non mi risultano inesattezze nel testo, che ho invece trovato ottimamente documentato. Vorrei ribadire che l’importanza dei vaccini è fondamentale e non presuppone necessariamente conflitti di interesse, dal momento che i vaccini rappresentano lo strumento più importante per la salvaguardia della salute pubblica. E’ grazie ai vaccini che si è riusciti a eliminare il vaiolo ed è grazie alla vaccinazione che siamo in procinto di eliminare la poliomielite, una vera e propria calamità per le nostre comunità fino a pochi decenni fa. Personalmente ritengo che il libro di Andrea Grignolio presenti analisi acute, alcune fuori dagli schemi, e che meriti di vincere il Premio Galileo a cui è candidato».
Giovanni RezzaEpidemiologo, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità, dove è Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate.

«Il libro di Andrea Grignolio è impeccabile dal punto di vista scientifico e da medico trovo in esso un’analisi importante su un fenomeno che ha risvolti inquietanti e pericolosi dal punto di vista sociale. Ho letto con stupore il giudizio del collega Riondato, ordinario di Diritto Penale all’Università di Padova, ma non mi sento di commentare le sue dichiarazioni perché a quanto pare ci troviamo di fronte a un Leonardo da Vinci che spazia dal diritto alla medicina, mentre io modestamente mi occupo solo di ciò che ho studiato».
Roberto BurioniProfessore Ordinario Microbiologia e Virologia Università San Raffaele Milano, autore di “Il vaccino non è un’opinione” (Mondadori).

«Quello di Andrea Grignolio è il miglior libro italiano – da un punto di vista culturale e politico – per la comprensione dell’importanza dei vaccini nel salvare milioni di vite e, soprattutto, perché è il primo testo che affronta il problema della resistenza sociale contro le vaccinazioni guardando alle basi neurocognitive di quelle percezioni del rischio fuorvianti che inducono a non vaccinare i bambini contro malattie potenzialmente letali».
Gilberto CorbelliniProfessore Ordinario di Storia della Medicina e Docente di Bioetica presso l’Università La Sapienza di Roma.

Segnaliamo qui di seguito alcuni articoli che hanno riportato la vicenda nel dettaglio:

Repubblica.it – 11 aprile 2017

Corriere del Veneto – 11 aprile 2017

Corriere del Veneto – 12 aprile 2017

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