Speciale Jeffrey Sachs

 

“È facile perdere di vista lo scopo ultimo della politica economica: la felicità della popolazione; e per un paese fondato proprio per difendere quell’inalienabile diritto, tale scopo dovrebbe essere fuori discussione. Eppure non solo perdiamo miriadi di occasioni per mettere la felicità al centro dei nostri progetti collettivi, ma rinunciamo persino a misurarla, così da poter valutare i nostri progressi nazionali. L’ossessione per PIL e PNL ci distoglie da indicatori piu importanti.
Sono molte le iniziative varate per ampliare lo spettro degli indicatori e ottenere misure più precise di cosa conta per il nostro benessere. World Values Survey e Gallup International hanno sperimentato misure del benessere soggettivo che psicologi ed economisti hanno giudicato stabili, in progresso e utili per la diagnostica sociale. L’Indice di Sviluppo Umano (hdi, Human Development Index) è un altro ben noto tentativo di combinare indicatori economici e sociali (alfabetizzazione, scolarizzazione e aspettativa di vita) per restituire un’immagine del benessere a tutto tondo”.

(Da Il prezzo della civiltà, Jeffrey Sachs).

 

«Uno dei cento personaggi più influenti del mondo».
Time Magazine

 

«Con ogni probabilità, il più importante economista al mondo».
The New York Times

 

«Il più conosciuto economista del pianeta».
Time

 

«Uno dei tre economisti viventi più noti di sempre».
The Economist

 

«Con questo libro Sachs porta le tesi di Rousseau nel ventunesimo secolo. Con questo libro Sachs fa le domande giuste».
Wall Street Journal

 

«Sachs offre un valido contributo per ridare fiducia a una società ormai disillusa e diffidente. Fiducia nell’economia, fiducia nell’umanità».
The Spectator

 

«Una terapia per uscire dalla crisi».
Federico Rampini, La Repubblica

 

 

Recensioni di lettori su Amazon:

 

«Il più coraggioso economista del mondo ti racconta tutta la verità: sarai capace di ascoltarla?»
Richard Stoyeck

 

«Eppure, c’è un barlume di speranza. Sachs ci dice che questa speranza risiede nei “Millennials”, i giovani nella tarda adolescenza e i ventenni che sono cresciuti con Internet. La tesi di Sachs è che questa nuova generazione, stanca della corruzione e pronta a promuovere il cambiamento, rifiuterà di accettare il grande caos che ha ricevuto in eredità e lotterà perché le cose cambino. Forse, solamente forse, è possibile».
David Taylor

 

(Jeffrey Sachs a Occupy Wall Street).

 

«Jeffrey Sachs è uno degli economisti più celebri nel mondo. Docente alla Columbia University di New York dove dirige lo Earth Institute, in passato Sachs ha esercitato la sua analisi e la sua verve polemica soprattutto contro due bersagli: il fallimento delle tradizionali politiche di aiuto allo sviluppo e la distruzione dell’ambiente. Nel suo ultimo libro, “Il prezzo della civiltà”, che esce in Italia da Codice Edizioni (con la traduzione di Giovanni Bono), il tema è ancora più vicino a noi: è la nostra crisi, le cause, la terapia per uscirne. Il titolo si riferisce alle tasse: parafrasando la definizione che ne diede Tommaso Padoa-Schioppa, Sachs vede nelle imposte il prezzo da pagare per la costruzione di una società solidale, un patto sociale inclusivo, un modo civile di convivere. In questa intervista, Sachs mi spiega anche perché la sua analisi rivaluta proprio il modello sociale europeo, nella sua versione più riuscita.
(…)
Nel suo libro lei non si occupa solo di economia, ma invoca la costruzione di una ‘società consapevole’. Più del capitale finanziario le interessa il capitale sociale, in particolare le ‘virtù civiche’.  E alla fine il modello che le piace di più lo trova proprio nella vecchia Europa?
C’è una parte dell’Europa che sta andando bene, ed è la Scandinavia. Io sono un socialdemocratico, ammiro il modo in cui i paesi nordici affrontano questa crisi. Non cercano di risolvere tutto attraverso i tagli alle spese sociali. Hanno trovato un felice equilibrio tra un modello industriale fondato sulle produzioni di altà qualità, le tecnologie avanzate, insieme con un notevole livello di investimenti pubblici a favore della scuola e delle politiche familiari. Sono paesi che non voltano le spalle ai poveri».
(Dall’intervista di Federico Rampini su Repubblica).

 

 

Il libro:

Il prezzo della civiltà non solo indaga le cause della recessione globale, che si è ormai palesata come una crisi strutturale delle democrazie capitaliste occidentali, ma offre anche una speranza, la ricetta per una soluzione, difficile ma concreta e praticabile. L’ampiezza di sguardo e la capacità analitica pongono Jeffrey Sachs a pieno titolo tra i pensatori più influenti di questi anni. La diagnosi è netta e non lascia alcun dubbio: una società in cui l’1 per cento della popolazione (manager strapagati, banchieri ed élite economiche) detiene la maggior parte della ricchezza, lasciando il restante 99 per cento alla deriva, è una società ingiusta, che mai potrà sperare in una qualsiasi ripresa. L’unica soluzione possibile è pagare il prezzo della civiltà: una più equa distribuzione del carico fiscale (è tempo che i ricchi facciano la loro parte è uno dei messaggi chiave del libro, potente nella sua semplicità), un profondo rispetto delle necessità dei più bisognosi, e la consapevolezza che le virtù personali e civiche sono il collante che tiene assieme una società sana.

 

 

Jeffrey Sachs è uno degli economisti più importanti del mondo.
Nato e cresciuto in un sobborgo di Detroit, si laurea ad Harvard con il massimo dei voti, e consegue, sempre ad Harvard, un dottorato in economia, per poi diventare uno dei più giovani professori nella storia della prestigiosa università. Oggi insegna alla Columbia University di New York, di cui dirige anche l’Earth Institute, il centro di ricerca multidisciplinare impegnato nello studio di soluzioni per uno sviluppo sostenibile. Da sempre in prima linea sui temi della giustizia sociale e della lotta alla povertà e al cambiamento climatico, nell’autunno 2011 si è schierato apertamente a favore di Occupy Wall Street, il movimento pacifico nato per contestare gli abusi del capitalismo finanziario. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di alcuni saggi divulgativi di grande successo.

 

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