Un giocattolo è una chiave per conoscere

Donna Moderna, Style Piccoli - Corriere della Sera

«Nessuno di noi genitori ci pensa, perché probabilmente non lo sa. Eppure, quando regaliamo un giocattolo ai nostri figli, in molti casi stiamo dando loro le chiavi per conoscere, con la pratica, molte delle leggi scientifiche che regolano il mondo. È la tesi che ha portato Davide Coero Borga, di professione inventore di giochi, a scrivere il libro La scienza dal giocattolaio (Codice Edizioni).

 

Domanda: Che titolo curioso: la parola giocattolaio, alla gran parte di noi, evoca il lavoro paziente di chi costruisce, e aggiusta, bambole, trenini, carillon.

Risposta: Oggi quella figura misteriosa e romantica, ahinoi, non esiste più. I moderni balocchi nascono in studi di progettazione e fabbriche, proprio come gli elettrodomestici. E la loro scienza è quella dei microchip e della fisica applicata. Però il risultato non cambia: i bambini moderni si divertono in modo simile ai piccoli di ieri. Solo che hanno a disposizione più strumenti per esercitare la loro immaginazione.

 

Domanda: Lei dice che nei giocattoli d’oggi c’è tanta scienza. Ci racconti.

Risposta: Sì. Qualche esempio? Giochi come il frisbee o le piste paraboliche -quelle con le curve mozzafiato- delle Hot Wheels sfruttano precise leggi fisiche, e il cubo di Rubik si può risolvere il venti mosse grazie agli algoritmi matematici. Per far girare all’infinito l’hula-hoop, invece, il nostro punto vita deve diventare il perfetto asse di rotazione. Ci sono poi il telescopio o la bussola, strumenti scientifici in versione giocattolo. E altri giochi, per esempio lo Shanghai, che funzionano come strutture architettoniche tridimensionali».

(Per leggere l’intervista completa che Donna Moderna ha fatto a Davide Coero Borga, scaricare il PDF qui a lato).

 

 

La scienza dal giocattolaio è stato appena recensito anche da Style Piccoli del Corriere della Sera:

«Perché il frisbee vola? Esiste una logica nel modo in cui i bastoncini dello Shanghai cadono sul tavolo? Cosa impedisce alle Crystal Ball di scoppiare? Le risposte le dà Davide Coero Borga, inventore di giocattoli con la passione per la fisica e la chimica, che in La scienza dal giocattolaio (Codice Edizioni) ha deciso di raccontare trentun retroscena dei balocchi più famosi. Un saggio accurato, ma anche un libro oggetto di design, in cui le immagini si trasformano applicando una magica gelatina rossa. Per scoprire che la differenza tra il mondo degli adulti e quello dei bambini è più sottile dello spago di un aquilone».

 

 

Altre due notizie su Davide Coero Borga:

  • in questi giorni potete trovarlo al Festival delle Scienze di Roma per quattro appuntamenti (QUI tutti i dettagli);
  • domenica sarà ospite a Uno Mattina Weekend. Se vi svegliate presto, non perdetevelo.

 

 

Davide Coero Borga - La scienza dal giocattolaio

 

Il gioco che avrei voluto inventare io? I Lego. Si costruiva e ricostruiva qualcosa seguendo un progetto. Se ne afferravano i principi costruttivi. Si inventava con criterio. Quelle confezioni di mattoncini erano uno strumento potente: avevano spartiti fitti e rigorosi, ti insegnavano a eseguire un pezzo, per poi lasciarti improvvisare con quello che avevi a disposizione. Giocattoli jazz, per gli inventori di domani.

Davide Coero Borga