«”Cercate di essere ottimisti. C’è sempre tempo per mettersi a piangere”. È una frase da tenere bene in mente, quando i tempi bui sembrano avvolgerci. Non l’ha detta un filosofo antico né un moderno guru del positive thinking che dall’America impone al mondo di esser sempre e comunque felici. L’ha pronunciata, invece, la divina Marlene Dietrich, che forse neppure si sognava di vivere nel “migliore dei mondi possibili” teorizzati da Leibniz, il filosofo dell’ottimismo metafisico, ma di certo aveva lo charme per invitare i suoi fan a struggersi nel pessimismo. L’ottimismo oggi è, prima di tutto, uno stato dell’animo, un’irrazionale predisposizione al sorriso. Se poi c’è qualche prova che dà conforto e razionalità al “sentire” positivo, meglio ancora. A leggere (e ascoltare) le parole di due dei più brillanti divulgatori scientifici dei nostri giorni, l’inglese Matt Ridley e l’americano Steven Berlin Johnson, autori rispettivamente dei best seller Un ottimista razionale e Un futuro perfetto, finalmente pubblicati anche in Italia da Codice Edizioni, le ragioni per sorridere sono molteplici. Corpi più sani e longevi, più calorie, litri di acqua potabile e watt per (quasi) tutti, mezzi per viaggiare più veloci che mai e per comunicare in un istante con tutto il pianeta.
“Sono diventato ottimista guardando i numeri, i dati, i fatti. Basta osservare i miglioramenti avvenuti nella qualità della vita negli ultimi 50 anni. Il reddito medio è triplicato (al netto dell’inflazione), l’aspettativa di vita è aumentata del 30%, la mortalità infantile è crollata del 70%!”, spiega a Sette Ridley, per nulla scosso dai venti di crisi che ancora percuotono molti paesi. “Quando ho iniziato a scrivere Un ottimista razionale era ancora possibile che il crash del 2008 provocasse un disastro economico globale, ma già nel 2010 era chiaro che il mondo si sarebbe risollevato. E ora va di bene in meglio. Globalmente l’economia ha toccato un tasso di crescita di circa il 4%. L’Africa è addirittura cresciuta di oltre il 5% per tre anni consecutivi: un successo senza precedenti”. L’Italia va un po’ meno bene, gli ricordiamo, anche se gli ultimi segnali sono incoraggianti. “Tutto il sud dell’Eurozona è intrappolato nella recessione. La vostra economia è stata distrutta dalla scelta di sacrificare la moneta nazionale a un euro forte».
Sara Gandolfi, Sette – Il Corriere della Sera (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).
Nel bel mezzo della peggior crisi economica di sempre, Matt Ridley ci spiazza con un libro che non solo prevede, ma addirittura assicura un futuro di ricchezza e prosperità. Da diecimila anni a oggi, e in particolar modo negli ultimi due secoli, il benessere dell’uomo è aumentato a ritmo crescente. Reddito pro-capite, aspettativa media di vita, disponibilità di beni e risorse; in un mondo certo non perfetto ma migliore di quanto pensiamo, il trend a livello globale è innegabilmente positivo, ed è la prova che la Storia spinge sempre in una direzione. Proprio per questo, spiega l’ottimista razionale Ridley, non esistono ricette per un futuro migliore. L’invito che ci viene rivolto è di continuare a fare ciò che l’umanità ha sempre fatto per arrivare dov’è: scambiare idee, creare, innovare, migliorare.