“L’epoca della ‘contrapposizione degli opposti’ ha dominato a lungo il discorso su Internet. Due le figure dominanti: l’entusiasta, da una parte, a raccontare come la rete avrebbe cambiato il mondo, salvato la politica dai partiti, favorito i rapporti sociali, portato l’arte e la cultura ai più; dall’altra l’inquisitore, a prefigurare i folli rischi della digitalizzazione di massa”.
Che siate a favore o contro l’espansione e l’evoluzione della rete negli ultimi anni, non potete fare a meno di leggere il “non-detrattore” Surplus cognitivo di Clay Shirky, definito nell’articolo di Simone Caputo un’opera “…necessaria, oggi ancor più, perché tutta volta a riaffermare la centralità della personalità umana in una storia in cui troppo spesso si guarda alla sola tecnologia, e si dimentica che la tecnologia permette azioni e comportamenti, ma non è la causa prima”.