“Le ragioni di Darwin, al di là di ogni dubbio”, ovvero: Corrado Augias e Telmo Pievani rispondono a un creazionista

La Repubblica

«Gentile sig. Augias, dal dialogo tra Papa Francesco e Scalfari si possono trarre molte considerazioni: la più eclatante è ritenere l’evoluzione delle specie una cosa certa. Questa teoria non è in grado di offrire una sola prova inoppugnabile, si parla di milioni di anni come fossero certezze mentre nessun laboratorio al mondo può certificare un passaggio datato oltre i 30/35 mila anni. Neanche in laboratorio si può certificare la minima evoluzione di due cellule. La prova della Creazione l’abbiamo sotto gli occhi ma come sempre accade non si è capaci di leggerla. La legge della natura rende ogni essere vivente unico, non esistono sulla Terra due viventi uguali. Inoltre ogni essere vivente alla nascita è dotato di ogni organo idoneo a compiere il ciclo della vita che varia a seconda delle specie: nascita, crescita, sviluppo, riproduzione e morte. Meglio mille volte credere in un Dio buono, generoso e onnipotente, che nelle discutibili opinioni di chi vuole vendere teorie prive di fondamento».

Corrado Augias risponde:
«Il signor Bisello è un convinto creazionista ed ha ogni diritto di credere in ciò in cui crede. La realtà scientifica però è diversa e la giustezza dell’ipotesi darwiniana sull’evoluzione delle varie specie viventi prevale largamente ovunque. Perfino la Chiesa cattolica, che ha a lungo respinto Darwin dato lo sconquasso teologico portato dall’evoluzione, ha dovuto cedere all’ipotesi del “disegno intelligente”, tentativo di compromesso per combinare le due ipotesi. Ho comunque ritenuto di chiedere l’autorevole opinione del prof. Telmo Pievani, che insegna Filosofia delle scienze biologiche a Padova: “La parentela universale dei viventi e l’evoluzione delle specie per selezione naturale e altri fattori sono dati di fatto acquisiti e accertati oltre ogni ragionevole dubbio. Basta entrare in uno qualsiasi fra le migliaia di laboratori dove si fa biologia evoluzionistica al mondo (anche a Padova, per il nostro lettore, dove l’area biologica è stata valutata la migliore in Italia per la ricerca) o in un Museo di Storia Naturale. Vero che le idee espresse dal signor Bisello sono ancora sostenute anche da alcuni ingegneri e fisici, per fortuna sempre meno numerosi. D’altra parte, occupandomi di filosofia applicata alle scienze biologiche so anche per esperienza che rispondere ai convinti sostenitori del creazionismo equivale a un dialogo fra sordi. Temo che l’obiettivo di queste esternazioni sia soprattutto acquisire un po’ di visibilità. Si può al massimo consigliare qualche buona lettura: se non proprio un manuale di biologia evoluzionistica, almeno qualche buon testo divulgativo come Al di là di ogni ragionevole dubbio (Codice Edizioni), di Sean Carroll“».

La Repubblica (per leggere l’articolo originale, scarica il PDF a lato).

 

La decifrazione del corredo genetico di numerosi animali, incluso l’uomo, e la loro analisi comparata hanno ormai confermato senza ombra di dubbio le potenti intuizioni che portarono Darwin a elaborare la sua teoria sull’evoluzione della vita da un unico discendente comune.
Il DNA, protagonista assoluto di Al di là di ogni ragionevole dubbio, è da questo punto di vista un vero e proprio libro – o meglio, un’imponente biblioteca – dove sta scritta la nostra storia, di individui e di specie, e dove sono contenuti gli indizi rivelatori della nostra diversità e di come essa si sia evoluta. Ma il «libro del DNA» è anche la prova scientifica definitiva in grado di confutare gli argomenti e la retorica di chi ancora si ostina a negare, di fronte all’evidenza dei fatti, la scienza dell’evoluzione. Carroll lo dice con chiarezza: è tutto scritto in questo «libro». Basta aprire alla prima pagina, e cominciare a leggere.

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