[La Stampa – 150 (anni di) invenzioni italiane – ottobre 2011]

“La Vespa, la caffettiera Bialetti, la Cinquecento, lo sappiamo; la lampada Parentesi di Castiglioni, la macchina da scrivere Olivetti, certo. Ma anche cose ignote come l’ombrello, il forno da cottura o, scusate, la nervatura che rende possibile la costruzione delle scarpe da donna con i tacchi alti (do you know Manolo Blahnik?). Senza quella non sarebbero esistite le dive hollywoodiane, e oggi non potremmo guardare, sgomenti, il décolleté smagrito di adolescenti Anni Ottanta”.

Inizia così l’articolo che Jacopo Iacoboni ha dedicato al libro di Vittorio Marchis, 150 (anni di) invenzioni italiane.