“Dopo i test proiettivi e della personalità, sempre più perizie legali saranno supportate dalle tecniche di neuroimmagine. Sarà questo il possibile traguardo di un percorso iniziato da una ventina d’anni, alla fine del quale il colpevole di un delitto potrebbe tentare di scagionarsi sostenendo: “non sono stato io, ma il mio cervello”.
Pierangelo Garzia recensisce Il delitto del cervello di Andrea Lavazza e Luca Sammicheli, un testo che, a detta dello stesso giornalista, “non si propone di rispondere alle mille e più domande che le neuroscienze pongono dal punto di vista giuridico, ma piuttosto le indica alla nostra attenzione, riflessione, giudizio, esponendole in tutta la loro complessità e problematicità”.