«Ciò che è buono per me non lo è necessariamente per un altro.
Parliamo di gusto e di cibo. Il gusto è un fatto individuale e sociale: perché il nostro corpo e il nostro cervello sono predisposti all’assimilazione, alla valutazione dei sapori; perché è il nostro ambiente naturale e culturale a determinare il repertorio di ciò a cui verremmo esposti e che di conseguenza ci apparirà “buono”…
Il cibo racchiude natura e cultura.
Per approfondire questi concetti, vale la pena leggere Intorno alla tavola. Cibo da leggere, cibo da mangiare di Lorena Carrara, Codice Edizioni.
Come e cosa mangiamo ci dicono chi siamo: “il cibo – come oggetto e come segno – copre una gamma di significati che si estende dalla fisiologia pura alla simbologia più densa”, scrive Lorena Carrara, studiosa di cibo e cultura dell’alimentazione.
Uno dei momenti cruciali del pasto è la condivisione del cibo: cioè mettere in comune le vivande e consumarle secondo norme rigide e prestabilite. Esiste una vera e propria funzione narrativa e simbolica di questo atto alimentare.
Un eccellente esempio letterario viene da Elio Vittorini ne Il Sempione strizza l’occhio al Fréjus.
Vittorini illustra il pasto borghese. Ma va oltre (se lo può permettere lui, maestro indiscusso di ironia): una scena domestica apparentemente normale, in cui una tranquilla famiglia borghese è riunita attorno alla tavola. C’è un ospite che deve essere onorato secondo la buona creanza. La tavola è perfettamente imbandita. La madre pretende dai figli il rispetto rigoroso delle regole conviviali.
Un’unica cosa manca, ironicamente e assurdamente: il cibo».
Francesca Bolino, D – La Repubblica (per continuare a leggere, clicca QUI).
Il cibo non è solo nutrimento; proprio in quanto gesto quotidiano e universale, diventa anche veicolo di una ricchissima gamma di valori culturali e sociali. La scelta di mangiare alcuni alimenti e non altri, le modalità e i luoghi del consumo, le persone con cui condividiamo i pasti, fino ad arrivare al piacere o al disgusto del cibo: tutto contribuisce a definire la nostra identità e il nostro posto nella società. Intorno alla tavola è un curioso mosaico di sequenze letterarie, accomunate da un tema che oggi conosce un crescente interesse: l’alimentazione vista in tutti i suoi risvolti psicologici e sociali.