Il mito delle sirene ci costringe a confrontarci con il nostro costante bisogno di naufragio

Il Tempo, La Repubblica

Mermaid

 

«Il circo elettrico delle sirene (Codice Edizioni) dello storico della scienza Emanuele Coco comincia con una frase di Sant’Agostino -«Non chiedetevi se queste cose sono vere, chiedetevi che cosa significano», ovvero ponendo da subito la marginalità se non l’irrilevanza dell’esistenza reale delle sirene. Se sono state immaginate, le sirene sono reali. Per comprenderne il significato è dunque legittimo interrogarne la storia -la storia del mito- ricorrendo a una forma diretta e colloquiale. Perché le sirene, dalla Grecia a Kafka, ci riguardano. Volteggianti nel cielo o appostate su una roccia marina, le sirene non semplicemente parlano con noi: le sirene parlano di noi. Ci inducono a immaginare ciò che accadrà; ci irretiscono facendo leva su qualcosa che potrebbe sembrarci illogico e disumano essendo invece uno dei modi più straordinari in cui l’umano si manifesta: ci costringono a confrontarci con il nostro costannte bisogno di naufragio.

Dunque, in quanto intrinseche alle nostre esistenze, discutere delle sirene in una forma saggistica tradizionale non basta. L’autore ne è consapevole tanto da costruire un saggio sui generis che vira di continuo verso la storia d’amore, verso il racconto di come il desiderio sia il continuo deflagrare di un’immaginazione in cerca di una forma in cui incarnarsi».

Giorgio Vasta, La Repubblica (per leggere l’articolo completo, scarica il PDF a lato).

 

«Strano destino quello delle sirene, antichissime e inquietanti creature le cui origini affondano nell’humus del mito classico. Avrebbero potuto, pure loro, piombare nell’oblìo e nell’indistinto, dove giacciono le sembianze senza significato. E invece le sirene restano prepotentemente presenti nell’immaginario umano. E continuano a turbarlo come delle presenze aliene, provocando una fascinazione ancestrale ma anche moderna, proprio in virtù di quell’essere metà di una cosa e di un’altra: donna e pesce, casta e sensuale, asessuata e materna. Fu Omero a dare loro fama eterna, facendole incontrare a Ulisse quando liquidata la maga Circe era già sulla via del ritorno a Itaca. Chi non conosce la storia di Odisseo legato all’albero della nave e dei suoi compagni con le orecchie ricoperte di cera per resistere al fascino del canto dolcissimo e suadente delle amene sirene? Eppure quelle sirene incontrate da Odisseo, di attraente avevano ben poco. Nel mondo omerico, infatti erano raccapriccianti donne-uccello con la testa di fanciulla e il corpo da volatile. Terribili, nonostante la malìa del canto. Tra gli affascinati cultori delle sirene c’è Emanuele Coco autore di Il circo elettrico delle sirene (Codice Edizioni): lui, al posto di Odisseo, si sarebbe slegato dai lacci e tuffato tra le perturbanti creature. Con il suo libro colto e ricco di richiami storici, filosofici e letterari Coco fa un’operazione ardita. Instilla il dubbio che le sirene esistano davvero semplicemente perché le vagheggiamo e a volte le sognamo come creature reali».

Natalia Poggi, Il Tempo (per leggere l’articolo completo, clicca QUI).

 

Si è parlato di Il circo elettrico delle sirene anche nell’ultima puntata di Mediterraneo (in onda ogni domenica mattina su Rai Tre). Qui il video:

 

Emanuele Coco - Il circo elettrico delle sirene

 

«Davvero i sogni durano solo una notte?»
«No, amore mio, non è vero. Durano finché ci crediamo».

Emanuele Coco, Il circo elettrico delle sirene