Che genio quel Jay Gould

«Che meraviglia, quando una recensione di un libro non si limita a presentare il contenuto, i meriti o i difetti di un testo. Che meraviglia, quando “si serve dell’opera recensita come di un pretesto per trattare argomenti di portata più vasta”. Che meraviglia, infine, se a farlo è Stephen Jay Gould, zoologo, geologo, naturalista, pensatore eclettico e originalissimo, tra i più influenti intellettuali del secolo scorso, purtroppo scomparso nel 2002. Un riccio nella tempesta (Feltrinelli 1991 e oggi meritoriamente ripubblicato da Codice Edizioni, Torino, 2013 (pp. 294, euro 21, traduzione di Libero Sosio) raccoglie, con meditata scelta, una ventina di saggi-recensione che Gould scrisse prevalentemente per la New York Review of Books. Nel riunirli, spiega Gould nella prefazione, “non ho imposto al lettore alcun tema su cui io abbia lavorato a una scelta di titoli fatta a ragion veduta (…), combinata con una personale, ostinata coerenza di punto di vista nel registrare una particolare visione della natura e della mente umana”. E, in effetti, sia che tratti dell’evoluzione, della geologia e della grande controversia del Devoniano, del determinismo biologico, della vita e delle opere di quattro grandi biologi o che discuta le teorie di Dyson, di Rifkin, do Jastrow o di Gardner, Gould non abbandona mai “l’ottica di un evoluzionista impegnato a capire le vie spesso curiose della storia”».

Bruno Arpaia, l’Espresso (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).

 

Stephen Jay Gould - Un riccio nella tempestaUna delle cifre distintive di Stephen Jay Gould era la capacità di dar forma al proprio pensiero attraverso saggi brevi ed editoriali pubblicati a centinaia su riviste e periodici come Natural History, Time e New York Times. Piccoli capolavori della divulgazione scientifica che prendevano spunto da un’occasione particolare -un libro, un fatto politico o anche solo una partita di baseball, di cui Gould era appassionato ed esperto -per alimentare riflessioni più profonde e “portare al lettore il diretto destro delle mie ragioni”. É il caso di Un riccio nella tempesta, un’antologia che raccoglie diciotto testi pubblicati sulla New York Review of Books, recensioni ai libri che si allargano alla trattazione di idee centrali della teoria dell’evoluzione e della sua storia. Un libro fuori catalogo da molti anni di uno dei maggiori divulgatori scientifici del Novecento.

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