Questo libro descrive il gesto della conoscenza. Se l’epistemologia ha analizzato la conoscenza come struttura logica, c’è tuttavia un’azione conoscitiva che deve essere descritta nella sua concretezza e che avviene quando crediamo di conoscere. Si tratta di un gesto che parte con cautela e incertezza per poi, in un attimo, realizzarsi in una decisione azzardata e impulsiva, in assenza di pensiero. L’incertezza da una parte ci garantisce l’ampiezza dell’esplorazione, dall’altra è sintomo della costante presenza dell’errore. Accumuliamo certezze ed errori e li trattiamo secondo un calcolo statistico naturale, senza cioè direttive forti di giudizio. Perciò, alla fine, è come prendere la mira e tirare, pensare lentamente e indovinare; assumersi il rischio di scegliere un universo o il parallelo. Ma il comportamento che ne consegue non è cieco; è quello spazio mobile che si trova in un grado variabile tra certezza e incertezza, tra un sentimento di “verità” e la sua negazione.