Germania, 1618. La peste continua inesorabilmente a mietere vittime, e in Europa si sentono risuonare i primi colpi della Guerra dei Trent’anni, appena cominciata. A Leonberg, un villaggio del ducato del Württemberg, l’anziana vedova Katharina Kepler viene accusata di stregoneria. A prendere le sue difese ci sono solo i figli – tra cui il maggiore, Johannes, matematico imperiale e rinomato autore delle leggi sui moti dei pianeti – e il vicino di casa Simon. Nel suo nuovo romanzo Rivka Galchen costruisce una magistrale narrazione corale, dove alle voci di Katharina e Simon si alternano quelle di alcuni abitanti di Leonberg, chiamati a testimoniare durante il processo. Ma il racconto di questa caccia alle streghe avvenuta nel XVII secolo, dove si intrecciano fatti realmente accaduti e finzione narrativa, parla in realtà dei nostri tempi, e si rivela un monito provocatorio alla facilità con cui, in un clima di ignoranza e sospetto, la verità può essere distorta e la mentalità del branco può prendere il sopravvento e trasformare persone qualunque in belve feroci.