Le città sono gli stampi in cui si sono solidificate le vite degli umani

Vi segnaliamo un interessante articolo del Fatto Quotidiano a firma Pierfranco Pelizzetti, che per noi ha scritto Conflitto. L’indignazione può davvero cambiare il mondo?, in uscita nella nostra nuova collana Tempi Moderni.

«Il romanziere torinese Giuseppe Culicchia sostiene che “la prevalenza del rettilineo” segna in maniera permanente il destino dei propri concittadini, “abituati da sempre ad aggirarsi in una città quadrata”, tracciata dai suoi lunghi viali alberati. Con ciò – ad esempio – marcando nel profondo della mentalità collettiva la differenza con i milanesi, cui la circolarità degli anelli concentrici di viabilità induce una sorta di municipalismo autoreferenziale.

Infatti gli storici del fenomeno urbano ci hanno insegnato che “le città sono un prodotto del tempo. Esse sono gli stampi in cui si sono raffreddate e solidificate le vite degli umani” (Lewis Mumford). Questo vale per l’organizzazione generale dello spazio come per tracce minimali che rendono riconoscibile e unico un luogo, ne determinano il suo charme appena percepibile, eppure seducente: angoli, scorci, negozietti che espongono merci introvabili altrove. Anche loro – i negozi di charme, dove il tempo sembra non essere trascorso – concorrono a definire l’anima di una città determinandone il fascino e l’attrattività».

(Per continuare a leggere, clicca QUI).

 

Le ultime news di Codice