– Nuove uscite –
Saggistica: La resilienza del panda di Cyrille Barrette
Dal 10 settembre in libreria e in e-book La resilienza del panda di Cyrille Barrette.
Ci sono autori che hanno storie incredibili: estremamente forti, complesse, sia nel bene, sia nel male. Storie che meriterebbero una trattazione a parte, un libro scritto solo per raccontarle.
Boris Cyrulnik e la sua vita sono esattamente questo: un romanzo affascinante e terribile sulla cattiveria di una parte dell’umanità, sulla sfortuna, sulle peripezie di un bambino che sembra uscito da un racconto di Dickens, e su come poi quello stesso bambino sia riuscito non solo a sopravvivere, ma anche a trasformare il suo passato in qualcosa di utile: materiale per il futuro, ragione di studio, scopo di vita.
Neurologo, psichiatra, psicanalista ed etologo francese, Boris Cyrulnik nasce a Bordeaux il 26 luglio del 1937, da famiglia ebrea. Durante l’occupazione nazista i suoi genitori lo mettono in collegio per evitargli la deportazione, ma il collegio, anziché prendersene cura, lo affida alla Pubblica Assistenza. Marguerite Farge, un’istitutrice, ne ha pietà e lo nasconde a casa sua, in via Adrien-Baysselance, sempre a Bordeaux.
Durante una retata nazista nel 1943, però, gli ebrei vengono raggruppati all’interno della Grande Sinagoga cittadina, prima di essere tratti alla Gare Sain-Jean, da cui poi verranno deportati in campo di concentramento. Boris, di soli sei anni, riesce a nascondersi nei bagni della sinagoga e a non esser visto. Al termine della retata sgattaiola all’esterno e viene fatto salire su una camionetta (che lui scambia per un’ambulanza) da un’infermiera. Sarà poi accolto presso una fattoria, dove lavorerà come garzone con il nome di copertura di Jean Laborde, fino alla Liberazione. A otto anni, morti nel frattempo i suoi genitori, verrà finalmente preso in carico da una zia, Dora, che lo alleverà.
La sua travagliatissima storia, la povertà, e la beffa di un sistema burocratico che non lo riconobbe come orfano e arrivò a limitarne il diritto allo studio ne hanno profondamente influenzato il percorso professionale.
È conosciuto soprattutto per aver sviluppato il concetto psicologico di “resilienza”, ovvero la capacità di un individuo di superare eventi traumatici basandosi sulle proprie forze, senza perdere la fiducia negli altri, evitando di cadere in depressione. Concetto che è alla base del suo testo forse più noto, La vergogna, un saggio che indaga nel profondo questo sentimento, ma che si dipana con la levità di un racconto, dal quale riaffiorano ricordi, aneddoti, silenzi e malinconie. Ve ne regaliamo un estratto: cliccate sul PDF qui a lato.
La vergona, questo sentimento velenoso, questo ascesso nell’anima, non è irrimediabile: si può passare dall’onta alla fierezza quando la nostra storia evolve o per il modo in cui stiamo nel nostro gruppo culturale di riferimento.
(Boris Cyrulnik parla del concetto di resilienza)