Stefano Mazzotti

Stefano Mazzotti presenta “Esploratori perduti” a Rimini

Sabato 23 giugno, alle ore 17.00, all’interno del Festival del Mondo Antico, Stefano Mazzotti presenterà Esploratori perduti presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini.

Il Festival del Mondo Antico si terrà a Rimini il 22, 23, 24 giugno 2012 offrendo agli affezionati cultori dell’archeologia e della storia antica nuove e più ricche opportunità per riscoprire non solo la città e il suo passato, ma anche per creare occasioni di approfondimento attraverso le pubblicazioni recenti e più avvertite dedicate alla permanenza dell’antico nella società odierna, alla rivisitazione e alla lettura contemporanea di temi di antiquaria e archeologia.

Stefano Mazzotti presenta “Esploratori perduti” a Montebelluna

Martedì 22 maggio 2012, alle ore 20.30, presso la Sala Consiliare in Loggia dei Grani di Montebelluna, provincia di Treviso, Stefano Mazzotti presenterà Esploratori perduti.

Il testo racconta le storie di esploratori e scienziati italiani, personaggi spesso poco conosciuti al grande pubblico, che con grande coraggio e sete di conoscenza hanno affrontato viaggi avventurosi nelle zone più selvagge e inesplorate del continente e che, oltre ad aver vissuto vite straordinarie, hanno anche contribuito allo studio della biodiversità della Terra e allo sviluppo delle teorie scientifiche allora emergenti.

Esploratori perduti: presentazione a Prato

Giovedì 10 aprile, alle 21.15, presso la Biblioteca Lazzerini di Prato, Stefano Mazzotti presenterà Esploratori perduti.

Il testo narra le storie di esploratori e scienziati italiani, personaggi spesso poco conosciuti al grande pubblico, che con grande coraggio e sete di conoscenza hanno affrontato viaggi avventurosi nelle zone più selvagge e inesplorate del continente e che, oltre ad aver vissuto vite straordinarie, hanno anche contribuito allo studio della biodiversità della Terra e allo sviluppo delle teorie scientifiche allora emergenti.

Chi si ricorda degli Esploratori? (aprile 2012)

Giacomo Doria, Giuseppe Sapeto, Luigi Luigi ed Enrico D’albertis, Arturo Issel. Sono tanti i navigatori ed esploratori italiani, e genovesi, che Stefano Mazzotti ci racconta nel suo ultimo libro, Esploratori perduti e di cui parla la recensione de Il Secolo XIX.

Personaggi audaci ed intelligenti, capaci di esplorare le zone più selvagge dei cinque continenti, spesso poco conosciuti al grande pubblico, ma che ora, grazie al lavoro del Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara possono essere riscoperti dal grande pubblico.

“Esploratori perduti” al Museo Civico di Zoologia, Roma

Venerdì 20 aprile, alle ore 18, presso il Museo Civico di Zoologia di Roma, via Ulisse Aldrovandi 18, presentazione di:

“Esploratori perduti” di Stefano Mazzotti.

Alla presentazione parteciperanno Claudio Manicastri, Direttore del Museo Civico di Zoologia, Claudio Cerreti, Professore presso il dipartimento di Studi Storici Geografici e Antropologici dell’Università RomaTre e consigliere della Società Geografica Italiana e Carla Marangoni, curatrice presso il Museo Civico di Zoologia.

Quegli esploratori romantici e perduti (aprile 2012)

Orazio Antinori in Eritrea ed Etiopia, Odoardo Beccari nel Borneo, Luigi Maria d’Albertis in Nuova Guinea, Filippo de Filippi nel Caucaso e nell’Himalaya, Giacomo Bove in Patagonia e Leonardo Fea in Birmania sono solo alcuni tra gli esploratori Italiani di cui Stefano Mazzotti racconta le grandi avventure e scoperte nelle zone più selvagge e inesplorate dei cinque continenti.

Il Gazzettino ne parla in una recensione al suo ultimo libro, Esploratori perduti.

Stefano Mazzotti presenta “Esploratori perduti” in provincia di Verona

Stefano Mazzotti presenterà il suo ultimo libro “Esploratori perduti“ a Cerea, in provincia di Verona, presso l’Associazione Naturalistica Valle Brusà, giovedì 12 aprile 2012, ore 20.45.
L’autore sarà intervistato da Donatella De Paoli.

La presentazione è inserita nel ciclo di appuntamenti “Natura 2012” e si terrà presso l’Auditorium di Cerea (Vr) in Via Cesare Battisti, 9.

L’ingresso è gratuito. Non mancate!

Sulle rotte naturalistiche degli Esploratori perduti di metà ‘800 (20 marzo 2012)

La Repubblica edizione di Bologna pubblica la recensione di “Esploratori perduti” di Stefano Mazzotti.

[…] è un saggio accurato e affascinante sui viaggi di ricerca naturalistica ed etnografica che alcuni scienziati italiani intrapresero nella seconda metà dell’Ottocento nel solco, si potrebbe dire, di quella investigazione e ricognizione scientifica che Darwin aveva avviato col suo viaggio del 1831 sul brigantino Beagle verso l’America meridionale e le Galapagos […]

[Lei Web – C’erano una volta gli esploratori – Febbraio 2012]

Eppure sono tanti gli italiani sconosciuti – commercianti, avventurieri, missionari, cacciatori, militari, giornalisti, politici, ma anche scienziati di chiara fama, geografi, geologi, zoologi, botanici, antropologi – che, come Belzoni, andranno ad infittire, intorno alla seconda metà dell’Ottocento, un particolare periodo della storia d’Italia, quella schiera di esploratori che come scrive Stefano Mazzotti…

Esploratori perduti: presentazioni a dicembre

Stefano Mazzotti, autore di Esploratori perduti, nel mese di dicembre presenterà il suo ultimo libro in diverse città italiane.

L’autore, nel suo testo, riporta alla luce le storie di esploratori e scienziati italiani, che affrontarono con coraggio viaggi del tutto inconsueti per l’epoca pur di raccogliere dati e conferme alle loro teorie. Pionieri che si sono lanciati alla scoperta di luoghi affascinanti e misteriosi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Presentazione di Esploratori perduti

Mercoledì 16 novembre, alle 17:00, presso la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Stefano Mazzotti presenterà il suo ultimo libro dal titolo Esploratori perduti.

Il testo è la narrazione di storie di esploratori e scienziati italiani, personaggi spesso poco conosciuti al grande pubblico, che con grande coraggio e sete di conoscenza hanno affrontato viaggi avventurosi nelle zone più selvagge e inesplorate del continente e che, oltre ad aver vissuto vite straordinarie, hanno anche contribuito allo studio della biodiversità della Terra e allo sviluppo delle teorie scientifiche allora emergenti.

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