La colpa ai tempi della fMRI
“Dopo i test proiettivi e della personalità, sempre più perizie legali saranno supportate dalle tecniche di neuroimmagine. Sarà questo il possibile traguardo di un percorso iniziato da una ventina d’anni, alla fine del quale il colpevole di un delitto potrebbe tentare di scagionarsi sostenendo: “non sono stato io, ma il mio cervello”.