La domestica
Sandra, imperfetta madre di famiglia con tre figli, un appartamento troppo grande e un marito distratto, assume per la prima volta una donna delle pulizie. Si tratta di Marta, una polacca giovane e simpatica. Quando lei arriva, però, nell’universo di Sandra iniziano ad aprirsi delle piccole crepe, settimana dopo settimana. Il fatto che Marta sia a così stretto contatto con la sua intimità e con la sporcizia della famiglia la precipita nel panico più assoluto: eccola, che pulisce il suo bagno; eccola, che lava i vetri. Il passato riemerge violentemente, con i suoi segreti e con i ricordi dolorosi che la legano alla madre. Inizia così una sorta di discesa in quel confortevole inferno che può essere la quotidianità.
La relazione con i domestici, custodi e testimoni della vita familiare più intima, è stata oggetto di fascinazione da parte di molti grandi maestri del cinema e della letteratura, da Luis Buñuel a Kazuko Ishiguro, da Truman Capote a Jean Renoir, da Robert Altman a Stephen Frears, fino al James Ivory di Quel che resta del giorno. Nathalie Kuperman aggiunge la sua voce con leggerezza e inquietudine, raccontando la contemporaneità di un tema sempre adatto anche ai lettori.